Centro di documentazione della lotta antinucleare

Centro di documentazione delle lotte politico sociali che hanno caratterizzato la bassa padana, negli anni 1975-1987, durante il contrasto all’insediamento di una centrale elettronucleare


    La Società Storica Viadanese, nell'ottica di creare un Centro di documentazione delle lotte politico sociali che hanno caratterizzato la Bassa Padana negli anni 1975-1987, durante il contrasto all'insediamento di una centrale elettronucleare, ha raccolto una mole cospicua di documentazione, proveniente da privati, che l'hanno conservata in questi anni, cedendola di recente alla Società. La modalità di costituzione dell'archivio, la mancanza di qualsiasi struttura data a priori alle carte, e il fatto che non si è davanti ad un vero e proprio ente produttore (persona o istituzione), lo rendono più simile ad una "raccolta documentaria" piuttosto che ad un "fondo archivistico" comunemente detto. Il materiale originariamente era contenuto in 25 scatoloni, per lo più sciolto o raccolto in cartelle, senza un ordine preciso, se non quello dovuto all'interesse per l'oggetto trattato e alla logica delle persone che l'hanno raccolto. Non esistevano elenchi, neppure sommari, di tutta questa documentazione, identificata solo tramite il nominativo del proprietario o del donatore. I documenti pervenuti riguardano soprattutto la lotta al nucleare e le manifestazioni di protesta organizzate in quegli anni. Sono stati conservati ciclostilati, volantini, lettere, relazioni, articoli di giornale, manifesti e opuscoli. Grande rilievo è dato poi alla questione ambientale, all'attività politica dei Verdi in occasione soprattutto delle elezioni amministrative e politiche, alle tematiche di dibattito locali (la costruzione di un carcere a Casalmaggiore, la bretella autostradale Cisa-Brennero). Come prima operazione si è proceduto alla separazione del materiale documentario dalle riviste, dagli opuscoli e dai volumi, confluiti nella biblioteca del Centro di Documentazione. Il medesimo trattamento è stato riservato alle fotografie, per le quali è previsto un apposito intervento di catalogazione. La documentazione è stata vagliata, fascicolata e condizionata in nuovi faldoni. Si è passati quindi alla schedatura informatizzata delle carte, tramite l'utilizzo del software Sesamo, applicativo per archivi distribuito dalla Regione Lombardia, e secondo gli standards di descrizione archivistica ISAD (G). Per ogni unità archivistica (busta o fascicolo) sono stati riportati i seguenti elementi: " datazione; " identificazione con un titolo originario o redazionale; " sommaria descrizione del contenuto; " eventuali note; " segnatura archivistica (numero della busta e del fascicolo); " definizione (busta o fascicolo); " provenienza (nominativo del donatore o proprietario). Come si è detto, i fascicoli non recano traccia di organizzazione (classificazione) data alle carte, al momento della loro raccolta o successivamente. I fascicoli non sono mai numerati e i documenti all'interno non presentano alcun ordine cronologico; solo in alcuni casi è evidente un tentativo del conservatore di fascicolazione sulla base dell'oggetto trattato. In una documentazione così eterogenea, è facile trovare fascicoli che coprono un arco cronologico anche di 10 o 15 anni. Particolarità di datazione sono state comunque segnalate in nota. Per quanto riguarda la struttura data all'archivio, si è pertanto ritenuto opportuno in questa fase di lavoro, di mantenere l'ordine con cui le carte sono pervenute, distinte sulla base della provenienza (donatore o proprietario). All'interno di ciascun nucleo, sono stati ordinati i faldoni cronologicamente ed è stata data una numerazione progressiva da 1 a 67. La numerazione dei fascicoli riparte invece da 1 per ciascun faldone. Oltre a questo materiale, sono state costituite due serie particolari di documentazione: la serie dei Manifesti e la serie dei Pannelli. I manifesti, che assommano a 66 pezzi, sono stati schedati analiticamente, creando un'unità archivistica per ciascuno e riportandone l'oggetto, la data e, ove possibile, un riferimento al contesto nel quale il manifesto è stato realizzato. Dopo la schedatura, essi sono stati ordinati su base cronologica e collocati in ordine in apposite cartelle. Per molti di questi manifesti sono conservati più esemplari, talvolta incollati su cartoni per renderne più agevole l'utilizzo durante le manifestazioni. Tra di essi si segnalano quelli riguardanti l'organizzazione di fiaccolate, incontri, pubblici dibattiti contro l'insediamento della centrale nucleare nel territorio mantovano, manifesti elettorali (in particolare della Lista Verde Viadana) e di raccolta firme per il referendum sul nucleare. I pannelli, per un totale di 127 pezzi, sono stati realizzati in occasione di mostre o semplicemente utilizzati durante le manifestazioni di protesta. Per essi, è stata ritenuta più opportuna una descrizione complessiva recante, oltre al contesto di realizzazione, gli oggetti generali e la quantità dei pezzi. L'intervento archivistico ha raggiunto quindi gli obiettivi prefissati. Innanzitutto ha dato ordine logico alla documentazione, strutturandola e predisponendola per la conservazione. La creazione di una banca dati informatizzata ha permesso la conoscenza dei materiali presenti e la loro messa a disposizione del pubblico, favorendo la divulgazione delle tematiche sociali e ambientali. Ombretta Primavori Elena Lucca Charta Società Cooperativa - Mantova

 

 

 

 

 

 

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